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In memoria di ALVIN – IL DIRITTO DI RESPIRARE

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ALVIN  era un carlino speciale, che oggi non c’è più.  Aveva una sindrome brachicefalica complessa ed una inarrestabile ” malacia ” (rammollimento, diminuzione di consistenza di organi o tessuti provocata da alterazioni strutturali) che ha reso inutile, in quanto troppo tardivo, tutto ciò che nell’arco di un anno intero  è stato fatto per lui  – prima direttamente da noi durante i mesi che ha trascorso con noi, e successivamente, dal Settembre 2013 in poi, dalla bellissima famiglia alla quale era stato affidato, oggi annientata da un dolore troppo grande per essere descritto.

Alvin aveva solo 5 anni, e aveva già sofferto tanto nella sua vita; nel corso dell’ultimo anno, un anno di vita in più regalato – questo il parere dei medici –  era stato felice, amato, coccolato come un principe , curato e accudito nel migliore dei modi. Non è bastato.  Alvin si è spento il 11 Giugno 2014, a seguito di un intervento di lateralizzazione della laringe , eseguito da uno dei chirurghi migliori non d’Italia ma d’Europa.  Tutto ciò che è stato fatto per lui, non è bastato.

Ogni veterinario che abbia visitato Alvin , sia durante i molti ricoveri d’emergenza che durante le visite specialistiche, ha sempre ripetuto le stesse cose, le stesse due terribili frasi : “ Come mai questo cane è ancora vivo? ” e  ” Tutto quello che può andar storto in un carlino, lui ce l’ha”.

Ci è stato detto che l’anatomia di Alvin era incompatibile con la vita. Ma il suo cuore, lo era. Alvin  voleva vivere, voleva respirare, voleva continuare ad amare e ad essere amato.

 Nei carlini come Alvin , fortunatamente rari, la compromissione dei tessuti molli e delle cartilagini è tale che il solo modo di prevenire o rallentare il processo degenerativo è intervenire intorno all’anno di età. L’anno scorso, quando era ancora con noi, dopo aver avuto più volte ricoveri e crisi respiratorie gravi ( e chissà quanti ne aveva avuti prima, senza che nessuno lo aiutasse) , era stato operato da uno dei migliori chirurghi d’ Europa , un normale intervento di correzione Baos , non risolutivo nel suo caso, ma sicuramente aveva avuto ottimo esito, e per molti mesi Alvin è stato bene , tornando a fare i controlli nei tempi stabiliti. Il collasso laringeo però peggiorava, e quindi il secondo intervento  - a nostro avviso sempre molto rischioso – di lateralizzazione della laringe, restava la sola possibilità. L’intervento è stato effettuato l’11 Giugno 2014, ma purtroppo la laringe di Alvin non esisteva praticamente più, il collasso era totale e riguardava anche i bronchi e la trachea. Non ci sarebbe stato più nulla da fare per salvarlo, se non una tracheostomia, alla quale però sia la sua splendida famiglia che noi abbiamo detto no. Alvin non ha sofferto, si è spento sotto sedazione, tra le braccia della sua mamma Paola, e di chi scrive, vicino ai suoi familiari che tanto lo hanno amato.

Siamo tutti devastati dal dolore, e devastati non è sufficiente a spiegare il senso di rabbia, di impotenza, e il dolore, un oceano di dolore .
NON dovrebbero esistere altri Alvin. La COLPA è di chi mette in riproduzione cani brachicefali con questo tipo di problematica – la condrodisplasia è genetica, così come lo sono le sindromi ostruttive o brachicefalie complesse.
Alvin era stato affidato al nostro Rescue ,dopo una breve permanenza precedente presso un’altra famiglia, ma aveva un passato da riproduttore da allevamento, e chissà quante volte sarà stato male in questi anni. Riteniamo CRIMINALE chiunque – e purtroppo è pieno, in tutta Italia, tra cagnari, allevamenti multi razza, e non solo – faccia riprodurre carlini con queste problematiche, problematiche di cui questa gente è pienamente cosciente, ma se ne frega, perchè la macchina serve finchè rende.

 

Sappiamo di avere fatto , in coscienza, tutto il possibile per lui. Eppure, la morte di Alvin è per noi impossibile da accettare. Alvin ha pagato, per colpe altrui. Alvin , il nostro guerriero, lui così solare, così gioioso, lui così VIVO, non c’è più.

 

L’esigenza di questa pagina in sua memoria nasce con lo scopo preciso di essere di aiuto agli Alvin che verranno in futuro, e a chi dovesse trovarsi adesso nelle condizioni in cui era lui.

Il primo scopo di questa sezione è quello di invitare chi avesse avuto con il proprio carlino esperienze positive non tanto con il semplice intervento di correzione Baos – se volete segnalarci anche quello va bene – quanto con interventi di correzione del collasso laringeo, a condividerle con noi, segnalandoci la struttura presso cui si è rivolto. Eventuali commenti positivi saranno resi disponibili per tutti ; eventuali riscontri negativi non potranno essere invece pubblicati, tuttavia ne terremo conto se vorrete segnalarceli tramite e-mail al nostro indirizzo leonspugrescue.com

Il secondo scopo  – vano, lo sappiamo bene – è quello di sensibilizzare gli allevatori certificati ( perchè su tutto il resto non esiste speranza alcuna ) ad escludere dalla riproduzione soggetti con sindrome brachicefalica complessa. A questo proposito desideriamo citare l’articolo :

Leading vet calls for pugs and bulldogs ban because the pedigree dogs often struggle to breathe

che parla della presa di posizione di un veterinario che è ritenuto essere tra i massimi esperti europei in chirurgia su cani brachicefali, il Dr. Gerhard Oechtering . La sua posizione, o meglio, la sua proposta – che la nostra Associazione non condivide nelle modalità secondo cui è espressa  –  è quella di abolire le razze carlino, bulldog, e bouledogue francese , o meglio abolirle per quanto riguarda lo standard attuale, in quanto NON ETICO e non compatibile con una qualità di vita accettabile per queste razze.

Il diritto di respirare è un diritto basico, fondamentale, per ogni creatura vivente. Quante volte abbiamo pensato di affrontare questo delicato argomento, purtroppo non c’è mai tempo sufficiente , tuttavia è tra le intenzioni e gli scopi della nostra associazione il voler intraprendere seriamente una campagna rivolta a sensibilizzare gli allevatori  - quelli riconosciuti e certificati, e soprattutto seri – perchè sul moltissimo che avviene al di fuori, non c’è purtroppo nulla da fare  - perchè prendano in considerazione una anche minima modifica dello standard , che privilegi non soltanto l’estetica ma la salute, l’etica e in buona sostanza la qualità di vita di questi meravigliosi cani che nessuno, ve lo garantiamo, nessuno più di noi ama e desidera tutelare e proteggere .

Qui non stiamo parlando delle , pur molte, altre “tare genetiche” verso cui ogni cane di razza può essere predisposto , in diversa misura a seconda della razza interessata, e soprattutto della provenienza. Non stiamo parlando di displasie, epilessie, encefaliti, lussazioni della patella, difetti cardiaci, dermatiti e allergie cutanee, diverse patologie e problematiche a carico degli occhi ,tutte cose che una buona selezione dovrebbe contribuire a contenere , o che possono essere trattate nel momento in cui si manifestino.

No, qui stiamo parlando del DIRITTO DI RESPIRARE. Volete provare a respirare come un carlino ? Provate a mettervi un cerotto che chiuda le narici, due o tre fazzoletti dentro la bocca, e una sciarpa intorno al collo . Fatto ? Ecco, e adesso magari uscire a fare una corsetta. Drastico ? No. Questa è la vita quotidiana del vostro più fedele compagno, per alcuni molto più drammatica che per altri. Non è accettabile che, per molti di loro, una chirurgia invasiva sia il solo modo per ottenere la possibilità di non morire soffocati, e il diritto di respirare normalmente.

Ci auguriamo che i suddetti allevatori riconosciuti, certificati e seri possano prendere in considerazione una selezione volta a far riprodurre carlini con la canna nasale leggermente più lunga, le narici più aperte , uno spazio tracheale decente, e in bocca lo spazio sufficiente per lingua, denti e palato .

 

Non sappiamo quanti di voi abbiano mai visto un carlino in crisi respiratoria. Noi sì, e non una volta sola. Ogni volta che arriva ” un Alvin” , torna prepotentemente l’urgenza di affrontare questo argomento. Perché non è giusto, non è etico, perchè non è amore.

 

Ogni nostro carlino porta via una parte del nostro cuore, qualcuno porta via una parte più grande, qualcuno porta via tutto. 

Ciao Alvin, perdonaci per non essere arrivati in tempo. Non sarai MAI dimenticato.

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6 Comments

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  1. Lorella / Jun 15 2014

    Da quando, 11 anni orsono, ho iniziato a convivere con i carlini, i momenti di terrore per le crisi respiratorie, frequenti in tutti e quattro i miei, mi hanno lasciata terrorizzata e senza forze, anche la piccola Ginevra, oggi 4 anni, che pure un pezzettino di naso ce l’ha, non si sottrae a questo destino, anzi forse e’ quella che sta peggio. Nei giorni scorsi, con la grande calura, una passeggiatina breve le ha causato una respirazione che definire affannosa e’ nulla, facendomi passare ore a controllarla a vista..temendo il peggio. Quando vedo che gli standard prevedono il naso quasi coperto dalla piega superiore mi domando come si possa pretendere di creare dei cani disabili e definirli belli. I miei carlini li voglio meno belli, ma piu’ sani per favore.

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    Buongiorno a tutti, avrei bisogno di un consiglio…e mi rivolgo a voi e alla vostra associazione in quanto vi seguo da anni e mi fido tantissimo del vostro giudizio. La mia veterinaria mi ha proposto di fare l’intervento per allargare le narici ed eventuale correzione del palato molle (quest’ultima da verificare in sede operatoria) non perché il mio piccolo Muffin mostri particolari problematiche, ma in via preventiva, per migliorarne la qualità della vita ed evitare che possa sviluppare in futuro la sindrome brachicefalica. Premetto che il mio tesoro, di 14 mesi, ad oggi sta bene, è una giocherellone che corre come un matto in giardino e salta dappertutto in casa, senza andare in affanno e anche quest’estate, nonostante il caldo terribile, non ha sofferto (è vero che siamo stati molto attenti, ma non l’ho quasi mai sentito ansimare). Ha da poco iniziato a russare di notte, questo sì…ronfa come un uomo, come mio marito direi…ma basta questo per proporre un’operazione comunque rischiosa? Altra premessa, Muffin proviene da un allevamento italiano, molto serio, i genitori sono controllati, non hanno la sindrome brachicefalica (li ho visti di persona, la prima volta che ho incontrato il mio cucciolo stava prendendo il latte dalla mamma) e hanno fatto anche dei test genetici per scongiurare la presenza di eventuali malattie ereditaria. Detto questo, che fare? Io farei di tutto per migliorare la qualità della vita del mio patatino, vorrei potergli dare tutto il meglio, tutto, tutto ciò di cui ha bisogno, ma vale la pena rischiare un intervento senza patologie? Solo in via preventiva? L’idea, devo essere sincera mi spaventa, ma se fosse veramente utile lo farei.
    Un grazie sincero a tutti voli per quello che fate; ho scoperto la vostra associazione poco dopo aver perso il mio primo carlino (14 anni), e leggere le storie dei vostri carlini era una delle poche cose che riusciva a farmi star meglio, e così da poco abbiamo intrapreso questa nuova avventura!!Spero, in un futuro non troppo lontano, di poter ricambiare!

    • admin / Oct 11 2015

      Cara Giulia, se guardi sul nostro sito nella sezione Conosci il Tuo Carlino- Corso con il Dr. Mauro Cervia, troverai che parliamo anche di questo. Noi siamo contrari all’intervento di correzione Baos in via ‘ preventiva’, purtroppo sono molti i veterinari che riterrebbero opportuno operare tutti i brachicefali indistintamente. Se il tuo Muffin sta bene e non mostra alcun segno di sindrome brachicefalica complessa, noi non consigliamo l’intervento. Un abbraccio e un bacio a Muuffin!

      • Giulia / Oct 11 2015

        Grazie, anche da parte di Muffin, ora siamo più sollevati…

  4. fabrizio / Jan 3 2018

    Buonasera, mi chiamo Fabrizio e purtroppo sto vivendo questo incubo con la mia amatissima Carlotta.
    Lei ha 6 anni e ad agosto 2017 ha incominciato a tossire solo in momenti di agitazione per poi peggiorare.
    A parte questa tosse sembra un carlino normale. Nelle passeggiate respira addirittura con il naso.
    Abbiamo fatto molte analisi e cambiato 2 cliniche, università di pisa e clinica di monsummano terme .
    Operata al palato molle, tolte tonsille , allargato narici. Ma niente la tosse è rimasta.
    Ieri 2 gennaio 2018 abbiamo eseguito una broncoscopia e purtroppo mi hanno riferito che Carlotta ha il bronco sx totalmente collassato e il medio e quello superiore di dx quasi collassato.
    E come se non bastasse ha anche un collasso delle laringe al 4 stadio.
    Per ora a parte questa brutta tosse altro non ha ma ho paura di questa imminente e futura sofferenza.
    Non so se posso fare altro per lei. Dal dottore non ci sono state proposte soluzione ed escluso la tracheostomia.
    Non riesco ad accettare la situazione e sinceramente non so come gestirla soprattutto l’estate.
    Avete consigli, suggerimenti?
    Grazie.

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